Ferro basso in gravidanza: quando ricorrere agli integratori (se l’alimentazione non basta)
Il ferro basso in gravidanza è un evento molto comune, in quanto il fabbisogno passa da circa 18mg a 30mg al giorno. Se la donna possiede quantità sufficienti di ferro prima del concepimento, è probabile che non avrà bisogno di ulteriore integrazione; in caso contrario, se si parte già in deficit, molto probabilmente le riserve finiranno tra la 12°e25°settimana e la normale alimentazione potrebbe non essere sufficiente a compensarne l’aumentato fabbisogno.
Perché il ferro è importante in gravidanza e non solo
Si tratta di un minerale fondamentale per favorire le corrette funzioni metaboliche in quanto contribuisce al metabolismo energetico, ai meccanismi fisiologici delle funzionalità cognitive e immunitarie, al trasporto di ossigeno, alla formazione di globuli rossi ed emoglobina e a contrastare il calo di energia.
Cause e diagnosi delle anemie in gravidanza
Nella quasi totalità dei casi, si tratta di anemia da carenza di ferro spesso causata da:
- Apporto alimentare ridotto o insufficiente
- Condizione pregressa di anemia
- Scarse scorte
Per diagnosticare l’anemia, il medico o ginecologo provvederà a prescriverti esami per la misurazione di sideremia, ferritina e transferrina.
Quando ricorrere agli integratori di ferro in gravidanza
Se l’anemia gravidica è indipendente dai fattori legati all’alimentazione, il tuo ginecologo potrebbe suggerirti di assumere appositi integratori durante il periodo di gestazione da lui indicato.
La supplementazione di questo minerale viene però prescritta anche in casi di:
- Gravidanza gemellare
- Fibromi uterini
- Placenta previa
Sul mercato si trova un’ampia gamma di integratori che contengono ferro bivalente o trivalente. Il bivalente è l’unico capace di essere assorbito dal nostro intestino, mentre il secondo viene trasformato in bivalente durante la digestione, ma con assimilazione ridotta. Molti prodotti a base di ferro contengono anche vitamina c, che stimola l’assorbimento intestinale di questo minerale.
In caso di anemia in gravidanza, agli integratori di ferro vengono spesso associati anche quelli di acido folico oltre alle vitamine prenatali, a complemento della dieta.
Quali effetti collaterali provocano gli integratori di ferro?
I più comuni sono di carattere gastrointestinale. Ossia:
- Bruciore di stomaco
- Gonfiore di stomaco
- Stipsi o diarrea
Questi integratori andrebbero presi a digiuno per ottenere una migliore efficacia. Tuttavia per sopperire alle controindicazioni sopra indicate, si consiglia di assumerlo a stomaco pieno.
STERILFER LIPO ORO: integratore ferro in bustine
Sterilfarma segue e sostiene le donne prima, durante e dopo la gravidanza con Sterilfer Lipo Oro in pratiche bustine idrosolubili.
Si tratta di un integratore alimentare a base di ferro, arricchito con:
- Vitamina C: migliora e stimola ulteriormente l’assorbimento del ferro
- Acido Folico: fondamentale per la formazione di sangue e lo sviluppo dei tessuti materni durante la gestazione
Grazie all’impiego della tecnologia Microemulsionata (Feisen®) utile per migliorare l’assorbimento e biodisponibilità del ferro, questo integratore non irrita la mucosa gastrica e intestinale e non lascia un sapore sgradevole dopo l’uso.
Anemia gravidica: cosa mangiare e come abbinare i cibi
Anche se assumi integratori a base di ferro, l’anemia gravidica va sempre combattuta anche a tavola con una corretta alimentazione. Dobbiamo però fare un’importante precisazione a riguardo.
“Ciò che bisogna chiedersi non è la quantità di ferro contenuta negli alimenti, ma la sua biodisponibilità, ovvero la percentuale effettiva che il nostro organismo è in grado di assorbire e utilizzare"
Quindi prima di domandarsi quali cibi contengano più ferro, chiediamoci cosa influenza la biodisponibilità del minerale in un certo tipo di cibo.
Un esempio? Gli spinaci sono alimenti ricchi di ferro, ma il minerale è complessato da altre sostanze che ne limitano notevolmente l’assorbimento.
Quali sono i fattori, ossia gli antinutrienti, che ostacolano il corretto assorbimento del ferro? Tra i principali rientrano:
- I tannini, che trovi nel caffè, cioccolato e vino
- L'acido ossalico, presente soprattutto negli spinaci, cereali integrali, cavoli e bietole
- L'acido fitico, contenuto nei cereali, mandorle, noci, nocciole e legumi. Per inattivarlo, basta mettere i cibi in ammollo
Che fare quindi? Per evitare che questi nutrienti interferiscano con l’assunzione di ferro, basterà ridurne l’assunzione e non associarli a un pasto contenente ferro. È preferibile dunque consumarli nell’arco della giornata.
Come aumentare invece la biodisponibilità del ferro?
Al consumo di alimenti ricchi di ferro come cereali integrali, carne magra, pesce, crostacei, frutta a guscio e ortaggi verdi, associa cibi a base di acido ascorbico, che altro non è che la vitamina C molto presente in natura soprattutto nella verdura e nella frutta fresca.
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