Reflusso gastroesofageo infantile: cos’è e come affrontarlo
Molti genitori vivono con ansia il reflusso infantile, un fenomeno molto fastidioso ma quasi mai grave. Ecco di cosa si tratta e come fare per evitarlo
I Consigli
Accade molto spesso che i genitori, soprattutto quelli alle prese con il primo figlio, si preoccupino nel vedere il proprio bimbo rigurgitare spesso, lamentarsi continuamente durante o poco dopo una poppata e sporcare sempre le tutine ed i bavaglini, a volte con materiale acido e dall’odore sgradevole. Frequentemente parenti e amici offrono soluzioni più dannose che proficue e si ergono al ruolo di Pediatri confezionando diagnosi di “reflusso gastroesofageo” o “rigurgito gastroesofageo” con annessa terapia farmacologica ed esami strumentali da prenotare!
Reflusso e rigurgito
Facciamo chiarezza: reflusso e rigurgito non sono sinonimi! Il reflusso è il passaggio del contenuto gastrico dallo stomaco all’esofago, può verificarsi più volte nell’arco della giornata ed è molto comune non soltanto nei lattanti, ma anche negli adulti. In un’elevata percentuale di casi, il reflusso del lattante è un fenomeno fisiologico causato da una combinazione di almeno due fattori: il primo è l’alimentazione liquida che più facilmente refluisce fino all’esofago; il secondo è rappresentato dall’immaturità della valvola tra stomaco ed esofago. La mancata o parziale chiusura della valvola determina la risalita del contenuto dello stomaco (compresi i succhi gastrici), soprattutto quando il bambino è in posizione sdraiata. Accade spesso che i genitori non si accorgano degli eventi di reflusso, perché questi non si associano alla fuoriuscita del contenuto gastrico dalla bocca e, nella maggioranza dei casi, sono eventi asintomatici e destinati a risolversi spontaneamente quando vengono introdotti nella dieta cibi solidi durante lo svezzamento.
Il rigurgito del lattante, invece, è caratterizzato dall’espulsione di saliva e latte non digerito poco dopo la poppata ed interessa quasi tutti i lattanti. Il principio alla base del fenomeno del rigurgito è il medesimo di quello del reflusso, ma i due disturbi differiscono essenzialmente nel fatto che il rigurgito è visibile (il contenuto gastrico fuoriesce dalla bocca) mentre il reflusso può non esserlo perché il contenuto gastrico risale e si arresta all'altezza dell’esofago. Solitamente il rigurgito non si associa a ritardi di crescita e la maggior parte dei Pediatri lo ritiene un fenomeno innocuo, tipico dei neonati che succhiano il latte (dal seno o dal biberon) con grande voracità. L’introduzione dei cibi solidi nell’età dello svezzamento e l’acquisizione della posizione seduta spesso determinano la riduzione della frequenza di rigurgito.
Accorgimenti per limitare il reflusso
Appare quindi chiaro che un bambino possa soffrire di reflusso, o di reflusso con rigurgito. Ma come è meglio comportarsi in questi casi?
Chiariamo prima che solo il Pediatra può stabilire quando è necessario eseguire esami più approfonditi o trattamenti farmacologici, nessun consiglio di parenti ed amici deve sostituirsi al parere medico. Se il Pediatra conferma che il bambino cresce sano ed in salute, i genitori possono adottare alcuni piccoli accorgimenti che saranno utili per limitare l’evento di reflusso o di rigurgito:
- Sia in caso di allattamento al seno che di allattamento con il biberon, può essere utile fare delle brevi pause durante la suzione, tenere il bambino in posizione semieretta ed assicurarsi che faccia sempre il “ruttino”
- In caso di allattamento con latte in formula, non utilizzare i rimedi casalinghi per addensare l’alimento: aggiungere farine di cereali al latte aumenta inutilmente la densità calorica e non sortisce l’effetto desiderato
- Utilizzare un latte anti-rigurgito solo dopo la visita e la prescrizione del Pediatra.
- Avere sempre tanti bavaglini e mussoline a portata di mano!!!
Il reflusso ed il rigurgito non sono mai controindicazioni a proseguire con l’allattamento al seno: il latte materno è l’alimento più sano ed indicato per il neonato.
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