The terrible two: come affrontare questa delicata fase infantile
Per chiunque abbia dei figli, prima o poi arriva la temuta fase dei terrible two. Come devi comportarti per evitare di impazzire e comprendere i bisogni del tuo bambino?
I Consigli
Quando il tuo bambino, che fino a qualche tempo prima era sereno e sorridente, comincia a dire no ad ogni cosa, a piangere in maniera isterica e a fare capricci, è probabile che sia entrato nella fase che tutti i genitori temono, ma che prima o poi arriva: the terrible two!
Tra i 18 mesi e i 3 anni, infatti, i bambini entrano in una fase in cui diventano capricciosi, testardi e iracondi. Ma perché succede? Da cosa sono scatenati “i terribili 2” e come deve fare un genitore per arginare questi comportamenti del piccolo? Vediamolo insieme.
Perché è importante il “periodo dei NO”
Avere a che fare con un bambino che sta attraversando questa delicatissima fase di crescita non è una passeggiata, e anche alcuni genitori possono inciampare in crisi isteriche quasi quanto i propri figli.
Il piccolo può arrivare ad opporsi a qualsiasi cosa, a dire no anche alle attività che erano le sue preferite. Sfidare il genitore sembra la sua unica missione e, spesso, si lascia andare in pianti inconsolabili e senza senso apparente. In realtà, questo periodo così difficile e strano è fondamentale per la crescita del bambino, un percorso quasi obbligato che deriva dalla scoperta delle emozioni, che non ancora sanno ben gestire, e alla voglia di indipendenza.
Il desiderio di autonomia
In questo periodo della propria vita, i bambini cominciano a capire di essere delle persone a sé stanti, indipendenti dai genitori. Ed è proprio il desiderio di autonomia che li spinge a ricercare la propria personalità e costruire la propria identità. Per farlo, i bambini si oppongono ai genitori, facendo diventare difficile anche le piccole cose come mettere un pigiama, fare la nanna, lavarsi i denti o anche solo fare una passeggiata. Per non parlare di quando arriva il momento della pappa, che può diventare una vera lotta tra genitori e bambini che rifiutano di dare un assaggino anche a piatti di cui, fino a poco prima, erano ghiotti.
L’incapacità di controllare le emozioni
Il desiderio d’indipendenza porta i bambini a voler a tutti i costi “fare da soli”, e se non riescono si arrabbiano e diventano irritabili. Questo accade soprattutto perché, a questa età, non hanno ancora la capacità di capire e controllare le proprie emozioni e, quindi, non sanno esprimerle al meglio.
Come comportarsi con il bambino nella fase dei terrible two
Non esistono metodi sicuri per affrontare i terrible two, ogni bambino è diverso da un altro e ognuno ha il suo carattere. Per alcuni bambini questa fase dura relativamente poco, per altri dura di più, altri ancora la vivono in maniera più superficiale. Non ci sono rimedi, ma si può correre ai ripari provando a seguire questi pochi, ma buoni, consigli.
Poche regole, ma chiare
È inutile e controproducente riempire di divieti un bambino piccolo. A quell’età, infatti, è difficile che riescano a gestire più di un paio di regole. Per educarli al meglio, infatti, è consigliabile ricorrere al gioco e all’esempio, senza dire troppi no.
Prevedi le situazioni di “rischio”
Un metodo per arginare le crisi è quello di evitarle completamente, prevedendo le situazioni scomode che potrebbero dare inizio ai capricci e ai pianti. Metti via oggetti che possono creare tensioni, non portarli in luoghi non adatti ai bambini dove sono costretti a stare fermi e tranquilli per troppo tempo.
Fornisci più alternative
Un metodo vincente è quello di riuscire ad evitare i no categorici da parte del bambino. Per farlo, è bene offrire sempre almeno due alternative al bambino, così che lui possa scegliere e non possa rispondere semplicemente di no. In questo modo avrà l’impressione di prendere una decisione autonomamente e avrà più fiducia in se stesso.
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